mercoledì 2 ottobre 2013

Topolino Libretto 3019 (il primo della PANINI Comics) è in edicola

Topolino Libretto  n. 3019, il primo della Panini Comics

Topolino Libretto dal 3019 cambia tutto o meglio cambia editore! Da questo numero infatti non sarà più la Disney Italia a dirigere i lavori ma l'italianissima Panini Comics...si proprio quella delle famose figurine! 
La copertina, egregiamente realizzata dal maestro Giorgio Cavazzano (colori di Stefano Intini) raffigura un Topolino in tenuta da calcio (la classica divisa Panini con maglia rossa, pantaloncino bianco e calzettoni gialli e neri) che effettua una rovesciata nell'intento di colpire il pallone.
Una bustina Panini anni 1967-68
Il voluto omaggio al nuovo editore ricorda lo storico logo delle figurine Panini che ha accompagnato l'azienda sin dal 1965, regolarmente sulle bustine e saltuariamente anche sulle copertine degli album. L'originale venne realizzato dall'artista Wainer Vaccari che prese l'idea da una foto del giocatore juventino Carlo Parola che durante una partita contro la Fiorentina fu immortalato dal fotografo Corrado Banchi nell'impresa atletica della rovesciata.
La rovesciata di Parola

Come novità in copertina del Topo, troviamo il logo Panini Comics in basso centrale e quello della Disney che sale per accompagnare il titolo della testata in alto a sinistra. Resta invariata la numerazione, il prezzo (menomale) e la pagina internet che rimane www.topolino.it. Scompare anche dalla copertina il titolo della prima storia che accompagnava sempre ogni albo. Anche la mitica costolina gialla riceve un restyling con l'aggiunta del logo Panini Comics in basso, l'accoppiata Disney-Topolino centrale e la mitica silhouette delle orecchie del Topo sale invece nella parte superiore subito sotto il numero dell'albo. Il logo del titolo in costa TOPOLINO ritrova il bordo nero in contrasto con il colore di fondo rosso che aveva abbandonato con l'uscita del numero di Topolino 2115. L'uscita di questo numero da edicola verrà anche accompagnata da un altro numero 3019 uguale nel suo interno ma con copertina speciale differente che verrà venduto a tiratura limitata presso la fiera fumettistica Romics a Roma che si svolgerà dal 3 al 6 di Ottobre 2013. I meno fortunati che non parteciperanno all'evento potranno richiedere (sempre se ne rimarrà qualcuna) la copia inedita del nuovo Topo by Panini presso le fumetterie e le libreria specializzate (il consiglio è di correre dal vostro negozio di Fumetti il prima possibile per prenotarne una copia). Pare che la copertina speciale sia di colore verde e che sia realizzata con uno speciale materiale sintetico che ricorda molto l'erba del campo da calcio, sicuramente un albo che farà impazzire i collezionisti di tutta Italia e sicuramente anche i server di ebay!!!
originale di Giorgio Cavazzano
per Topolino n. 3019


Per quanto riguarda gli interni non troviamo nussun cambiamento grafico o di contenuto. La redazione e il direttore rimangono invariati e gli artisti come gli sceneggiatori sempre i soliti che hanno accompagnato le pagine del Topo negli ultimi anni. Purtroppo quindi non troviamo grandi novità per quanto riguarda le storie che visto il grande evento forse potevano essere curate meglio. Come inizio abbiamo DD Double Duck in un'avventura di Marco Bosco disegnata da Claudio Sciarrone: Doubleduck Unknown. Come sempre lo sitle di Sciarrone non è il massimo anche se migliora molto quando disegna i paperi mentre Bosco rimane uno dei pochi a saper confezionare storie divertenti per il Topo.
Il Vessillo Ancestrale della serie Wizard of Mickey di Matteo Venerus coi disegni di Lorenzo Pastrovicchio è penoso e praticamente illeggibile come tutte le altre storie della serie.
Altra storia di Marco Bosco, della serie Movies che questa volta racconta il B-Movie con disegni di Gigi Piras. Divertente come al solito e graficamente ok.
Carinissima è invece l'ultima storia, di Giorgio Figus con disegni di Roberto Marini: Topolino e l'Isola dei Delfini. Ottima la trama e disegni molto classici e curati. Forse la più bella dell'albo.
Per finire siamo sicuri che il nuovo editore darà sicuramente una spinta d'innovazione al Topo e che nei prossimi mesi ne vedremo delle belle. C'è molta aspettativa soprattutto perché il direttore publishing della Panini Comics, Marco M. Lupoi (già famoso per la sua Star Comics Edizioni) è un veterano del fumetto di alta qualità e saprà sicuramente metterci del suo per far ritornare Topolino Libretto allo splendore del passato. La speranza è di vedere oltre che a un Topo più bello e più innovativo, anche un miglioramento nei contenuti, nelle storie e nei disegni, e nelle iniziative divertenti che il settimanale Disney ci ha sempre regalato, ma che negli ultimi tempi ha completamente perduto.
Viva questo numero di Topolino 3019 e viva il nuovo editore Panini Comics, che questo nuovo binomio possa riportarci il Topo che noi tutti vogliamo trovare il Mercoledì in edicola!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Sinceramente mi trovo in disaccordo sulla valutazione delle storie all' interno dell' albo. Infatti, la storia: "Topolino e l' isola dei delfini" è secondo me la più brutta dell' albo.
Ma passiamo ad un analisi approfondita di questa presunta "storia della settimana":
In primis, la storia presenta una trama veramente banale e scontata, oltre che vista e rivista. Certo, lo so che dopo oltre tremila numeri le idee inizino ad assomigliarsi, ma un bravo sceneggiatore dovrebbe perlomeno tentare di dare qualche pecularietà alla sua storia, per quanto banale. Che so, magari mettendoci qualche personaggio aggio strano o particolare, magari creando scenari suggestivi (anche se il compito di disegnare e del disegnatore nulla vieta allo sceneggiatore di descriver meglio gli sfondi nella sua sceneggiatura così da guidar meglio il disegnatore) oppure mettendoci qualche gang divertente. O, nulla. La trama è sempre la stessa: Topolino e Pippo arrivano in un posto. Qui c' è un isolano bravissimo ma che rifiuta e ripudia il progresso o attaccato in maniera maniacale alle tradizioni. Arriva un cattivo che gli boicotta la cerimonia-festa-inaugurazione-concorso. Topolino e Pippo vanno dal cattivo ma sono in pericolo di morte. Ma, colpo di scena, ecco che l' isolano con le sue tradizioni salva i nostri amici e sconfigge il cattivo, potendo fine la sua cerimonia-festa-inaugurazione-concorso. BASTA!!! Quante volte l' abbiamo sentita questa storiella??? TROPPE!!!

Anonimo ha detto...

Ma i veri problemi incominciano adesso...
Infatti questa storia è persino più brutta di tutti suoi cloni usciti negli anni!
Inanzi tutto possiamo notare i magnifici buchi di trama che rendono la storia peggio di una brughiera. Per esempio, ad un certo punto l' isolano amico del topo dice, al suddetto, che forse potrebbero esser stati due suoi rivali scultori a rubare la scultura, poi però ci ripensa e se ne va. Topolino però non è convinto e va a pedinare i due concorrenti. Ma ciò è impossibile, dato che Topolino NON sapeva ne' chi fossero ne' dove abitassero e l' amico non gliel' ha detto! E Topolino, ribadisce nella scena subito dopo, che NON ha intenzione di parlargli ancora dell' argomento, per non irritarlo maggiormente! E questo non è un erroretto così, da quattro soldi, è proprio un errore concettuale, di logica! Oddio...
Ora passiamo ai cattivi. I cattivi, porca miseria! Mai visti più idioti! Ma perchè, tra tutti gli isolani dell' isola, dovevano scegliere proprio l' amico del Topo? Ora, in altre storie simil-questa, viene data una spiegazione stupida, banale e anche un po' campata per aria. Qui neanche quello! Ad un certo punto sentiamo solo il figlio dire: "Babbo è il miglior ripescatore dell' isola"
ma non sappiamo manco se sia vero o se sia il figlio di età imprecisata ma credo di neanche dieci anni a parlare a vanvera!
E poi, il cattivo di turno come lo sapeva visto che era arrivato sull' isola casualmente per ritrovare il suo tesoro?
Potrebbe aver chiesto in giro, certo, ma se anche fosse stato, avrebbe sempre potuto, visto che il PRIMO ripescatore nonchè scultore dell' isola era impegnato rivolgersi al SECONDO, no? O la sua scatoletta era proprio finita in un punto così astruso che solo l' amico del topo malefico poteva recuperarla? Potreste dire: "E, è sfiga", no, si chiama "Non ho voglia di lavorare e m' invento le prime quattro cazzate che ho in mente per sceneggiare una storia del topo"!

Anonimo ha detto...

Ora vorrei aprire una piccola parentesi sui disegni, dato che per il gran finale ho in mente un altro punto. Mah, niente da dire, banali, senza personalità ma tutto sommato nella media anche se, oddio, certi artisti riescono a fare con la pietra persino le sottilissime corde da traino o gli schizzi d' acqua. Gravità? E che cos è?
Ma ora passiamo alla ciliegina sulla torta, il momento che tutti stavamo aspettando dall' inizio di questa tortura cinese... IL FINALE!
Il finale. Porca miseria, il finale! Ora, nelle altre storie-clone, il finale era praticamente sempre lo stesso, con al massimo qualche leggera variazione. L' isolano ritrova il suo oggetto mistico, vice-partecipa alla sua cerimonia-concorso-inaugurazione e saluta il topo e i suoi amici che se ne tornano a casa. Ma qui no... qui si scopre che la statua dell' amico del topo è stata distrutta! E io mentre leggevo son rimasto sorpreso, pensavo: "Apperò, vuoi vedere che forse..."
Poi però è arrivato il figlio dell' isolano...
E la storia è sprofondata verso l' oblio!
Cioè, caro Giorgio Figus, tu davvero vuoi farmi credere che tre mocciosi di neanche dieci anni siano riusciti, in una grotta, a creare una statua alta cinque metri così bella da battere ogni altra singola statua in concorso realizzate da fior d' artisti di prim' ordine con le migliori attrezzature? Ma neanche Qui, Quo e Qua con il loro manuale che racchiude tutto il sapere universale sono in grado di fare ciò! Ma vaffan...
E per concludere, l' immancabile battuta di Pippo che farà ridere tutti, meno il lettore.
Insomma, che dire su questo aborto? Che era qualche mese che non compravo più Topolino e avevo deciso di fare un eccezione per la testa di passaggio alla Panini, sperando di ritrovarci delle belle storie. Ma se per la nuova stagione del Topo iniziamo così...

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